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Le mani dei clan sul narcotraffico. Il ruolo dell’ex latitante Riitano

L’esponente della cosca Gallace di Guardavalle coinvolto in un’inchiesta a Venezia

Ci sarebbe stata anche la longa manus dell’ex latitante di origini guardavallesi Francesco Riitano nell’importazione di quasi mezza tonnellata di cocaina dal Sud America. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta “Makina” portata avanti in Veneto dalla Dda di Venezia, la cui attività investigativa (con il supporto della Squadra mobile di Vicenza e di altre strutture collegate) è partita sin dal 2017, con accertamenti svolti in diverse parti d’Europa.
Centrale, dunque, la figura di Riitano che già nel 2017 era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta milanese “Area 51”, anche questa legata al narcotraffico internazionale e che di recente è arrivata a sentenza definitiva in Cassazione, con svariate condanne. Riitano è ritenuta una figura nevralgica dagli inquirenti: la sua cattura da parte dei carabinieri è avvenuta nell’agosto 2019 a Giardini Naxos, in provincia di Messina, dopo una ricerca andata avanti per anni, durante i quali il 40enne ritenuto legato (anche da vincoli di parentela) al clan Gallace di Guardavalle aveva fatto perdere le proprie tracce.

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