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Fermo pesca in Calabria, Cgil: "L'aumento dei giorni è un disastro per il settore"

Lo stop passa dai 30 giorni di fermo pesca biologico ad ulteriori periodi di stop da 15 a 30 giorni per barche inferiori ai 24 metri e da 20 a 40 giorni per quelle di lunghezza superiore

Con l’ultimo decreto pubblicato nei giorni scorsi, il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha sancito un ulteriore colpo al settore della pesca a strascico come se, già di per se la crisi derivante dalla pandemia, non fosse abbastanza per l’intero comparto. L’aumento, infatti, del blocco delle giornate che passa dai 30 giorni di fermo pesca biologico ad ulteriori periodi di stop da 15 a 30 giorni per barche inferiori ai 24 metri e da 20 a 40 giorni per quelle di lunghezza superiore, non può che avere delle ripercussioni disastrose sulle aziende e di conseguenza sul mantenimento della forza occupazionale di pescatori e di tutto l’indotto. È pertanto ovvio il nostro dissenso che portiamo all’attenzione della Regione Calabria affinché si faccia portavoce con il governo nazionale di rivedere, alla luce della consultazione con le partite sociali interessate, un decreto che non trova giustificazioni nella sua formulazione. Come Organizzazione Sindacale, saremo come sempre vicini alle rivendicazioni dei lavoratori del settore assumendo tutte le iniziative necessarie per scongiurare ogni ulteriore danneggiamento delle loro attività.

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