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Vaccini, Calabria sempre ultima in Italia per numero di somministrazioni

Il rapporto tra dosi consegnate e somministrate si attesta al 63% lontanissimo dall'85,5% della media nazionale

La Calabria continua a stazionare in fondo alla classifica nella campagna vaccinale contro il Covid 19. Secondo l'ultimo dato aggiornato nel report online del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, la Calabria è ultima in Italia nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate, con un 63% lontanissimo dall'85,5% della media nazionale: nel dettaglio, nella regione finora sono state somministrate 65.750 dosi sulle 104.370 consegnate. La gran parte delle dosi di vaccino è rappresentata dalla fornitura di Pfizer-Biontech: la scorsa settimana in Calabria sono arrivate anche oltre 13mila di Astrazeneca e Moderna. Il basso dato percentuale risente molto del ritardo iniziale dovuto alla coincidenza temporale tra l'inizio della campagna vaccinale e l'avvicendamento ai vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere, che ha comportato per alcuni giorni un "vuoto" gestionale colmato infine con le nomine dei nuovi commissari aziendali da parte del commissario ad acta della sanità calabrese Guido Longo, nomine avvenute d'intesa con il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì. Sul piano della distribuzione delle dosi, comunque, in Calabria la prima fase è praticamente completata: a tutt'oggi le dosi sono state somministrate a 50.870 operatori sanitari, 11.474 unità di personale non sanitario, 3.404 ospiti di strutture residenziali, è stato sostanzialmente completato anche il richiamo (all'appello mancherebbero poche unità di personale sanitario, essenzialmente quegli operatori che hanno dato tardivamente l'adesione alla campagna vaccinale). Secondo il report online del commissario per l'emergenza coronavirus, in Calabria invece non risulta vaccinato nessun over 80: la Regione e l'ufficio del commissario ad acta della sanità calabrese hanno puntato sul coinvolgimento dei medici di medicina generale, ma ancora non c'è una tempistica certa sull'avvio della campagna vaccinale per gli anziani, così come sull'avvio della somministrazione del vaccino al personale scolastico, ritenuta una priorità dal presidente Spirlì, che ha proposto la chiusura delle scuole per due settimane per poter effettuare la vaccinazione a docenti e operatori scolastici.

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