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Spirlì: "In Calabria profilassi e scuole chiuse". Sospensione dal 22 febbraio al 6 marzo?

Nei prossimi giorni, dirigenti della Regione e sindacati metteranno a punto l’apposito piano delle vaccinazioni, per consentire la somministrazione volontaria delle dosi a tutti quegli operatori scolastici che avranno dato il loro assenso. Piano che servirà dunque a capire quali saranno le due settimane di chiusura.

Il personale scolastico calabrese sarà vaccinato contestualmente alla popolazione ultra 80enne. È quanto ha deciso il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, che oggi ha convocato, in videoconferenza, la responsabile dell’Ufficio scolastico regionale e i rappresentanti di tutte le sigle sindacali del settore per comunicare il nuovo programma, ideato per contrastare con più efficacia la diffusione del Covid-19 e consentire la conclusione dell’anno scolastico in sicurezza.

Allo scopo di agevolare la somministrazione della prima dose a tutto il personale scolastico, e di evitare ulteriori disagi e disservizi, il presidente Spirlì ha inoltre proposto la chiusura di tutte le scuole regionali di ogni ordine e grado, per un tempo pari a due settimane, probabilmente dal 22 febbraio al 6 marzo, con rientro in aula  previsto per lunedì 8.

Le organizzazioni sindacali, dopo aver manifestato apprezzamento per l’attenzione che il presidente della Regione continua a dimostrare al mondo della scuola, hanno accettato tutte le proposte. Nei prossimi giorni, dirigenti della Regione e sindacati metteranno a punto l’apposito piano delle vaccinazioni, per consentire la somministrazione volontaria delle dosi a tutti quegli operatori scolastici che avranno dato il loro assenso. Piano che servirà dunque a capire quali saranno le due settimane di chiusura.

SPIRLÌ: «PERSONALE A RISCHIO»

«Ritengo – spiega Spirlì – che tutto il personale scolastico debba essere considerato “a rischio” per la particolare missione che lo vede impegnato quotidianamente tra le giovani generazioni. Il numero elevato di contagi – che ha portato, negli ultimi mesi, alla chiusura forzata di troppi istituti – mi ha convinto, semmai ce ne fosse stato bisogno, che questo sia il momento giusto per intervenire». «Vaccinare gli insegnanti e chi con loro contribuisce al buon andamento della scuola italiana è diventato, da pensiero fisso, un dovere. Mi auguro – conclude il presidente della Regione – che tutte le famiglie calabresi possano apprezzare questa decisione, perché nasce dalla fraterna urgenza di tranquillizzarle e garantirle. Un passo successivo dovrà essere, tuttavia, quello che interessa le famiglie stesse: non perdere mai l’attenzione nei confronti di un virus che, spietatamente, colpisce soprattutto i disattenti, i distratti, chi lo nega, chi lo sfida».

«Abbiamo ritenuto - ha aggiunto - che fermare la didattica per 15 giorni per consentire la vaccinazione massiccia di tutti i volontari, tra personale docente e non docente che sono circa 50mila persone, fosse necessario considerando che nello stesso periodo andremo a vaccinare i 130mila ultraottuagenari. Oggi incontreremo i medici di base per siglare l’accordo che li vedrà impegnati a vaccinare gli anziani. Con altro personale provvederemo alla vaccinazione di tutto il personale della scuola». Quanto al piano vaccinale per la Calabria, Spirlì ha sostenuto che «quello che sto cercando di fare per dare una mano d’aiuto al commissario ad acta sul piano vaccinale non essendone io il responsabile. Eviterei di rispondere per conto di Guido Longo, col quale, peraltro, collaboriamo in maniera tranquilla e serena, nonostante qualcuno ogni tanto scriva a libera interpretazione, noi con il prefetto Longo stiamo condividendo questo doppio onere suo e mio».

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