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Calabria, i sindacati della scuola a Spirlì: via quell’ordinanza

Le sigle dell’istruzione contestano il provvedimento che ha dato facoltà di scegliere tra la presenza in aula e la didattica da casa

Giubbotti e mascherina obbligatori per gli alunni che effettuano la didattica in presenza

Le tensioni tra il mondo della scuola e il Governo della Regione non sembrano essersi affatto placate dopo l’incontro dello scorso 2 febbraio. Al contrario pare che la riunione le abbia ulteriormente acuite, al punto che, nella conferenza stampa che si è svolta on line ieri pomeriggio, le organizzazioni sindacali del mondo dell’istruzione si sono dette pronti anche ad una mobilitazione. «Intorno alla scuole registriamo un clima di caos e confusione che aumenta ogni giorno di più» sono state le parole di Mimmo Denaro segretario generale della Flc Cgil Calabria. «Il corpo docenti, i dirigenti scolastici e le famiglie stanno vivendo disagi e difficoltà acuiti dall’ordinanza del presidente Nino Spirlì dello scorso 30 gennaio. Noi chiediamo l’immediata revoca dell’ordinanza, a nostro avviso sbagliata nel metodo, non la si può emanare alle 20 di sabato sera quando già le scuole hanno organizzato i piani di rientro, e nel merito, perché non tiene conto del lavoro degli organi collegiali delle scuole, delle autonomie scolastiche e del lavoro delle prefetture». La questione riguarda principalmente gli istituti secondari di secondo grado, che avrebbero dovuto riprendere la didattica in presenza, come da Dpcm, lo scorso mese di gennaio, ma sempre per effetto di una ordinanza di Spirì, la ripresa è stata posticipata all’1 febbraio, ma le cose sono andate diversamente da quanto era stato deciso sui tavoli istituiti nelle prefetture.

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