Duecento morti negli ultimi sette anni; settecento vittime dal ‘96 ad oggi con 10.500 sinistri e 25.000 feriti («alcuni dei quali ancora portano addosso le conseguenze degli incidenti»). Cifre da far tremare i polsi, quelli che elenca il presidente dell’associazione “Basta Vittime sulla strada Statale 106” Leonardo Caligiuri nel sottolineare l’urgenza di mettere mano alla Statale Jonica che di strada europea ha solo la sigla - E90 - non certamente le caratteristiche di sicurezza che una strada di grande comunicazione dovrebbe avere. “La strada della morte”, (visto l’alto tasso di incidentalità) è un nome quantomai azzeccato per quella striscia di asfalto rimasta in quanto a sicurezza ai tempi di Traiano che fece costruire dai suoi legionari la via che collegava Reggio a Taranto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria