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S. Francesco di Paola, la neve imbianca il patrono della Calabria

La bufera di neve che ha investito l'area del Cosentino regala una suggestiva immagine: la statua di San Francesco di Paola, collocata a 1158 metri sul livello del mare, lungo l'appennino Paolano, tra i faggi del valico della "Croce di Paola e Montalto" si scopre "baciata" dalla coltre bianca. E la figura del Santo taumaturgo ed asceta, patrono della Calabria e della gente di mare, venerato in tutto il mondo, si staglia austera tra gli alberi appesantiti dai fiocchi. Francesco è stato un religioso autore di straordinari miracoli, amico degli ultimi e temuto dai potenti. Fu la prima figura che la mistica Natuzza Evolo di Paravati (Vibo Valentia) ebbe in visione quando era ancora bambina. E la donna, come il frate, ebbero sempre come loro punto di riferimento il Principe delle milizie celesti, San Michele Arcangelo. San Francesco ispirò il motto del suo Ordine religioso alla figura celeste e Natuzza lo ebbe invece come angelo custode. Francesco di Paola non esitò a condannare quanti, anche tra i suoi confratelli di religione, vivevano truffando e ingannando pur di arricchirsi magari a discapito del bene pubblico e della povera gente.

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