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Spirlì: "Tutta Italia dovrebbe essere dello stesso colore"

«Forse sarebbe il caso che tutta l’Italia, come è stato lo scorso anno in primavera, fosse in una zona unica». Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, con riferimento all’incontro odierno con il governo nazionale in tema di misure anti Covid 19. «Come al solito - ha esordito Spirlì - abbiamo parlato del tutto o del nulla, nel senso che le decisioni sono state già abbondantemente prese, poi c'è l’interlocuzione con le Regioni e poi si arriva al Dpcm e ci ritroviamo sempre a dover prendere atto che il governo decide da se. Ma il problema grave è che decide di non decidere. Intanto questa zonizzazione dell’Italia non fa altro che creare sperequazioni incredibili, si crea quasi un motivo di comparazione indegna tra le Regioni perché - ha osservato il presidente della Regione Calabria - stabilire quale si comporta meglio e quale si comporta peggio quando sappiamo che in realtà è il virus che decide e non sempre il comportamento della gente. Gli italiani si comportano più o meno allo stesso modo, dalle Alpi fino a Pantelleria, al Sud come al Nord».

Spirlì parla anche della sua Calabria e dei vaccini. «Non siamo messi male. L’inizio della campagna è combaciato con la sostituzione dei vertici di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Siamo oltre il 40%, con i nuovi commissari che sono arrivati proprio oggi nelle aziende ricomincia subito il piano vaccinale in maniera più concreta. Prima - ha osservato Spirlì - iniziava il piano vaccinazioni ma non c'erano i responsabili azienda per azienda. Laddove il commissario era rimasto lo stesso, come al Gom di Reggio, è stato quasi completato il personale, ma le altre aziende non avevano il commissario, ed è chiaro che se non c'è chi decide la confusione si crea. L’urgenza delle sostituzioni c'è stata perché i vecchi commissari erano scaduti e il ministro della Salute e il governo hanno affrettato la nomina dei nuovi da parte del commissario ad acta, che però poteva nominarli solo d’intesa con il presidente della Regione. Poiché - ha spiegato il presidente ff della Regione - non si stava parlando di bruscolini ma dei nuovi responsabili della sanità calabrese, ci siamo dovuti necessariamente prendere quei due giorni di tempo per poter valutare i curriculum e scegliere i migliori».

Spirlì ha poi evidenziato: «Siamo sempre sempre andati dritti come un treno, la Calabria ha superato momenti gravissimi anche nell’isolamento da parte del governo. Ricordo quando siamo rimasti senza commissario ad acta perché un comico veniva sostituito con un altro comico. Finite le comiche e finite le farse, adesso - ha concluso il presidente ff della Regione - si lavora»

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