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Scuole in Calabria, Spirli': "Riapertura solo se non c'è pericolo"

"Chiederò alle autorità scolastiche regionali di darci non un parere. Se la Azzolina ci garantisce che siamo al sicuro, ci affidiamo a lei e la facciamo contenta"

Il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì

«Al momento abbiamo un parere del Comitato tecnico scientifico nazionale che ci dice che in Calabria la situazione pandemica va verso un peggioramento. Una cosa che non ci piace, ma se questo ci spinge a rinviare la data delle elezioni per evitare assembramenti ed evitare di andare alle urne perchè c'è pericolo, a maggior ragione dobbiamo essere messi nella condizioni di decidere se le scuole siano in grado di garantire l’assoluta tutela della salute dei nostri ragazzi». Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, in una diretta Facebook.

«Chiederò alle autorità scolastiche regionali - prosegue Spirlì - di darci non un parere ma l’assoluta assicurazione che nessun bambino, infante o ragazzo si contagerà a scuola o nel tragitto da casa a scuola. Ognuno si assuma le proprio responsabilità: finora ho sempre dimostrato di non tirarmi indietro, ma ora è bene che tutti lo facciamo, perchè non è giusto scaricare la responsabilità su una sola persona su una sola persona. Io - sostiene il presidente facente funzione della Regione - mi auguro che i ragazzi possono andare avanti nell’istruzione ma è necessario tutelare la loro salute anche psicologica. I ragazzi possono studiare tranquillamente anche a distanza. Se voi siete in grado di assicurarmi che le scuole e il tragitto da casa a scuola siano stragarantiti e che su tutte le centinaia di migliaia di giovani non ne perderemo nemmeno uno, tranquillamente dirò che le scuole restano aperte, ma se anche uno solo si dovesse ammalare o lo dovessimo perdere, io quel dolore a quella famiglia non lo voglio dare e nessuno mi venga a dire che sto facendo populismo». Spirlì quindi aggiunge: «La scelta di aprire o chiudere le scuole lo faremo insieme tutti quanti ma che sia una scelta sicura.

La posizione del presidente facente funzioni della Regione Spirlì è chiara: se non ci sono pericoli le scuole andranno in presenza al 50% e non al 75% come aveva preteso il ministro Azzolina, che non ha niente da pretendere, venga sui territori e organizzi lei il comportamento di tutti quanti. Se la Azzolina ci dà la condizione precisa perchè nessuno si ammali ci affidiamo alla Azzolina e la facciamo contenta, visto che si parla solo di questo, non si parla di programmi e di organizzazione scolastica ma - conclude Spirlì - di banchi a rotelle».

«Perchè dire cose che non sono? E’ iniziata la campagna di vaccinazione su tutto il territorio nazionale, abbiamo già comunicato che la prima fase è destinata a tutto il personale sanitario di tutti gli ospedali pubblici privati e agli anziani ricoverati nelle case di riposo, per un totale di circa 60mila persona da vaccinare entro il mese di gennaio». Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nono Spirlì, in una diretta Facebook, rispondendo ai messaggi di alcuni utenti che evidenziavano gravi ritardi nella campagna di vaccinazione anti Covid 19 in Calabria.

«Sono arrivate - spiega Spirlì - le prime 280 dosi nella giornata simbolica del Vax Day, poi sono arrivate 15.200 dosi per una parte del personale sanitarie e la distribuzione è iniziata nei giorni delle feste, con maggior lentezza per il semplice motivo che non tutto il personale sanitario era attivo in quelle ore. Già da ieri - prosegue il presidente facente funzioni della Regione Calabria - siamo arrivati ad avere i primi numeri interessanti, oggi sicuramente iniziano le vaccinazioni più corpose di tutto il personale sanitario che dev'essere vaccinato. Dopo di che si continuerà, man mano che il governo centrale manderà le dosi, e saranno somministrate a tutti colo che ne hanno necessità e a tutti colo che ne hanno diritto. Noi sicuramente saremo tra gli ultimi, ma questa campagna di vaccinazione durerà per tutto l’anno, quindi abbiamo tempo e modi di vaccinarci tutti quanti perchè - conclude Spirlì - il vaccino va fatto»

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