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Calabria, si torna in classe tra le incognite. Presidi e sindacati contro l’ordinanza

Per le Superiori da oggi in aula solo il 50% degli studenti. Prevista l’opzione della didattica a distanza. Organizzazione affidata ai dirigenti scolastici

È il giorno del ritorno in classe per gli studenti calabresi delle scuole superiori. O meglio, soltanto per una parte di loro. L’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nino Spirlì, prevede (per i primi 30 giorni) la presenza in aula al 50% e didattica digitale integrata per tutti gli studenti delle scuole superiori le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta. Alle istituzioni scolastiche in questione è raccomandata un’organizzazione che preveda: la presenza in ciascuna rispettiva aula di non più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista; la didattica integrata online, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula; la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, nell’ottica di una migliore gestione organizzativa, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita. Inutile girarci attorno: il provvedimento emanato dai vertici della Cittadella ha mandato in tilt il sistema scolastico. In una corsa contro il tempo tutto ricade sulle spalle dei dirigenti scolastici chiamati a raccogliere in poco tempo le adesioni delle famiglie favorevoli alla didattica in presenza o a quella digitale da casa per i propri figli. Un processo difficile da realizzare in poche ore se si considera che l’ordinanza è stata resa nota soltanto nella serata di sabato.

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