Da oggi la vita ritorna sospesa dentro un mondo irreale, con ristoranti e bar di nuovo chiusi (consentita solo l’attività ai servizi di asporto e consegna fino alle 22). Completamente fermo il commercio di beni non essenziali. Fino a domenica sarà così, restrizioni massime con poche deroghe. Poi da lunedì 28 a mercoledì 30, si passerà al colore arancione con un accenno di libertà. Quindi, altro rosso da San Silvestro al 3 gennaio e, dopo 24 ore per uscire dall’apnea, altri due giorni in rosso. Funziona così il calendario delle feste, una specie di gioco dell’oca, con caselle colorate di rosso e di arancio. Chi sbaglia paga una multa tra 400 e mille euro. Costretti a tenere le serrande abbassate, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi non intendono passare Natale e Capodanno in silenzio. Al contrario. A partire da domani e per tutta la durata delle festività, decine di migliaia di locali in tutta Italia hanno esposto un cartello di protesta all’indirizzo del governo per dire: «Basta! Al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore».
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