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Estorsioni con "metodo mafioso": 5 arresti nel Cosentino - Ecco i nomi

Le indagini, avviate nel mese di dicembre 2018, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno consentito di contestare a 5 persone.

Estorsione aggravata dal metodo mafioso: è l'accusa contestata dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, a cinque persone arrestate stamane dai carabinieri. Si tratta di Dario Esposito, Gabriele Agostino, Alessandro Vavalà, Ernesto Cosentino e Luigi Splendore, tutti residenti nell'area tirrenica del Cosentino, tra i comuni di  Guardia Piemontese, Acquappesa, , Cetraro e, solo uno, ad ASti, in Piemonte.

Le indagini, dirette dal pm antimafia Romano Gallo, hanno svelato, ancora una volta, come la "pratica" del pizzo rimanga una delle costanti operative delle cosche calabresi. I cinque arrestati avrebbero chiesto e ottenuto denaro da un rappresentante di commercio di Cetraro, forti del potere intimidatorio derivante dal richiamo alla simbologia mafiosa. Attraverso intercettazioni e testimonianze i carabinieri hanno ricostruito tutte le fasi della vicenda.

La zona del Paolano e del Cetrarese, da sempre sede di cosche mafiose smantellate negli ultimi dieci anni dai magistrati della procura antimafia del capoluogo di regione, rimane comunque ad alto tasso di infiltrazione criminale.  Da tempo, inoltre, si registrano azioni intimidatorie sia a Paola che a Cetraro nei confronti di esercizi pubblici e attività commerciali. I clan un tempo assolutamente dominanti - Serpa a Paola e Muto a Cetraro - hanno dovuto cedere in parte il passo a nuove leve che si muovono con determinazione come dimostra l'indagine coordinata dal pm Gallo

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