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Emergenza rifiuti in strada a Reggio, la Commissione europea bacchetta la Regione

Ancora una volta la Commissione europea bacchetta la Calabria sulla gestione dei rifiuti. Un'emergenza perenne, che a Reggio si riflette a cascata sui problemi nello smaltimento. Mancano impianti, la raccolta va inevitabilmente a rilento, le strade si trasformano in discariche. Il ragionamento non fa una grinza, neanche per l'Ue che, interessata ancora una volta del problema da un quesito sui problemi di Reggio, punta l'indice sui ritardi: «La Commissione si aspettava che la Regione Calabria avesse valutato e adeguato opportunamente il piano regionale di gestione dei rifiuti e il programma di prevenzione dei rifiuti entro il 5 luglio 2020 (data di recepimento della direttiva 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti) adottando idonee misure e azioni per porre fine alla situazione di emergenza», mette nero su bianco Virginijus Sinkevičius, commissario europeo della Lituania con il portafoglio per l'ambiente e gli oceani dal 2019, in risposta a un'interpellanza dell'eurodeputata tarantina Rosa D'Amato, sospesa dai cinquestelle e adesso nel gruppo parlamentare dei “non iscritti”.

«Le periferie di Reggio, da Ciccarello a San Gregorio, sono invase da cumuli di spazzatura che ostruiscono l'accesso alle case e rendono complicata anche la circolazione stradale», scrive fra l'altro D'Amato che focalizza l'attenzione sui camion «carichi di spazzatura rimasti fermi ai cancelli dei centri di trattamento senza poter conferire i rifiuti a causa di una riduzione del quantitativo di scarti di lavorazione concessa ai territori».

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio.

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