L'emergenza sanitaria è tante cose, tante storie. Basta sbirciare dietro le finestre delle case, nei cortili, tra le vie semivuote di città che senza l'afflato della voce umana perdono identità. Storie di una Calabria dove non andrà tutto bene. Perché crescono le distanze, le differenze. Quelle dei contatti che si perdono, dei diritti che sbiadiscono. Così a scuola. Non andrà tutto bene.
O, almeno, non per tutti. Non per coloro che rappresentano il futuro ma che oggi devono fare i conti con un presente che non sa guardare al domani. Perché per chiudere le scuole basta un click, per la didattica a distanza serve di più.
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