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Incremento record di casi da Coronavirus, la Calabria è la peggiore d’Italia

Il record ormai è superato ogni giorno ma il bollettino di ieri fornisce un altro triste primato alla Calabria legato alla pandemia da coronavirus: è la regione con l’incremento percentuale (+5,9%) di “positivi” maggiore d’Italia.

Sono stati, infatti, 443 i nuovi casi accertati - superando per la prima volta quota 400 in un solo giorno - mentre nell’ultima rilevazione le “positività” erano state 359. Ci sono anche altre 4 vittime, due a Cosenza, una Catanzaro e 1 a Reggio con il totale che ogni giorno ormai si aggiorna e tocca quota 144. Continua la corsa in avanti dell’infezione a Cosenza e a Reggio. I casi accertati ieri dal processamento dei tamponi (alcuni di questi erano arretrati dei giorni scorsi) sono i seguenti: Cosenza 199, Catanzaro 18, Crotone 48, Vibo Valentia 5, Reggio Calabria 173.

Aumentano ancora i ricoveri tanto è che gli ospedali si stanno attrezzando a ridefinire le strategie e a sistemare i posti letto in vista di un aumento ulteriore dei soggetti che saranno costretti a ricorrere delle cure sanitarie. A Reggio ad esempio il piano interno covid è stato ridefinito nelle scorse ore anche alla luce dei casi nel reparto di ortopedia che ha costretto la direzione generale a interdire temporaneamente i ricoveri sottolineando, però, che i casi urgenti saranno trattati.

Ieri altri 23 nuovi posti letto occupati da pazienti contagiati dal virus con il totale che sale a 256 mentre erano stabili fino a ieri sera i 16 posti di terapia intensiva ma poi un paziente al Grande ospedale metropolitano si è aggravato e quindi il totale nel nosocomio reggino è passato da 5 a sei. I soggetti in isolamento domiciliare crescono a ritmo forsennato e ieri registrano un ulteriore +402 mentre è bassissimo il numero dei pazienti che sono guariti dall’infezione: sono stati solo 14.

Le due province che soffrono di più restano Reggio e Cosenza che preoccupano per il continuo e inarrestabile incremento di richieste di tamponi tanto è vero che le Aziende Sanitarie provinciali sono in difficoltà col tracciamento e ci sono ancora persone “positive” ai test eseguiti presso privati che aspettano i tamponi a domicilio. Solo l’Asp, infatti, può certificare la positività o meno al virus.

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