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Femminicidio a Montebello, il vescovo: "Maschilismo e mentalità mafiosa"

Un'altra donna ammazzata in casa. Un'altra moglie trucidata dall'uomo che diceva di amarla. Il triste rosario di tragedie registrate tra le mura domestiche si è allungato ancora.

Stavolta il soffio gelido della morte ha spazzato il comune di Montebello Jonico, ed ha sconvolto contrada “Zuccalà”, piccola borgata di periferia, dove oramai sono rimaste a vivere solamente poche famiglie. In quel minuscolo agglomerato di case, venerdì pomeriggio, Carmelo Minniti, 69 anni, pensionato, del posto, ha aggredito a colpi di accetta la moglie, Concetta Liuzzo.

L'arcivescovo di Reggio-Bova monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, commenta: "Il maschilismo che vuole la donna sottomessa al maschio nelle relazioni familiari, anche in sfere sociali elevate - osserva il presule - è causa di tanta sofferenza nelle donne e alla base di delitti come il femminicidio. La tendenza a risolvere i conflitti e i contrasti con la violenza e l'intimidazione, spesso anche mafiosa, opprime e vincola ancora tanti settori delle nostre comunità alla cultura del dominio del più forte".

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria. 

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