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Nuovo caso di Covid-19 a Trebisacce

Trebisacce

Cittadino straniero positivo a Trebisacce. Lo rende noto il Palazzo di Città con un apposito documento firmato dal sindaco Franco Mundo. "Si informa la cittadinanza che è stato appena comunicato al Sindaco l’accertamento di un caso Covid-19 nella nostra città". Si tratta di un cittadino straniero non residente, e il contagio sarebbe avvenuto all'estero. L’interessato, con tutti i propri familiari, ha ricevuto la notifica di ordinanza di messa in quarantena. Con i responsabili Asp si provvederà a ricostruire, in ogni caso, la catena epidemiologica.

"All’interessato la nostra vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione", si legge ancora nella nota del Municipio". Che invita tutta la cittadinanza a mantenere la calma, senza allarmismi, ad utilizzare mascherine e a rispettare le distanze di sicurezza, nonché ad evitare assembramenti. Sono in corso ulteriori altri accertamenti. Nella città della Bandiera blu di tratta del terzo caso. La prima ragazza, di ritorno da Londra, ormai, grazie al Cielo, è guarita, la seconda anch'essa una donna è in corso di negativizzazione, ed ora l'uomo che dovrà iniziare la sua quarantena con le dovute cure.

Buone notizie invece arrivano dalla vicina Plataci dove i casi di Covid sono due, mamma e figlia minorenne di nazionalità africana, ospiti del locale Sprar, che ancora stanno combattendo con il virus. Ma i tamponi effettuati a tutte le persone che sono venute a contatto con loro, per fortuna hanno dato esito negativo. Lo ha annunciato con soddisfazione il sindaco del piccolo borgo italo-albanese Francesco Tursi. Ma anche qui c'è un rebus che va risolto. Infatti i due casi positivi, fino a qualche giorno prima del loro arrivo in paese, risultavano negativi al tampone (almeno dai documenti in possesso dell'Asp). "Riusciremo a risolvere il mistero?  - ha ammonito il dirigente Asp Martino Rizzo - La situazione si complica, non sembra attenuarsi l'onda lunga dei contagi in Italia. In Calabria le cose non vanno così male, anzi. I casi che hanno richiesto il ricovero sono pochi e per la maggior parte si tratta di positivi a domicilio, molti dei quali asintomatici".

Anche sullo Ionio la situazione è stazionaria. Non sarà che il problema arriverà dopo, in ritardo rispetto alle regioni vicine- si chiede il dirigente dell'Unità operativa di malattie infettive.
Speriamo di no. Ma io non starei troppo tranquillo, ed il rispetto delle misure raccomandate, resta essenziale per limitare i rischi, ha concluso il medico di Corigliano Rossano.

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