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La Commissione antimafia accende i fari sulla Calabria, due giorni di audizioni a Catanzaro

Nicola Morra, presidente della Commissione

È terminata da poco nella Prefettura di Catanzaro la prima parte di audizioni disposte dalla Commissione parlamentare Antimafia.

Sono stati ascoltati il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, subito dopo i vertici delle forze dell'ordine il questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Antonio Montanaro, il comandante provinciale della Guardia di finanza, generale Dario Solombrino e il Capo Sezione Operativa Dia di Catanzaro, vice questore Giuseppe Maria Emiddio.

La mattina si è conclusa con l'audizione del presidente della Corte d'Appello Domenico Introcaso. A fare il punto con la stampa su questa prima tranche di colloqui è stato il presidente Nicola Morra. «Introcaso – ha detto Morra - ha fornito numeri e percentuali significative sulle scoperture di organico negli uffici giudiziari. È un problema assai rilevante che lo Stato dovrà affrontare. Ci sono uffici che hanno vuoti del 30%».

Secondo quanto riferito si è discusso del caso Petrini, l'ex presidente di sezione della Corte d'Appello arrestato per corruzione, della legge sullo scioglimento dei consigli comunali ma anche delle «omissioni di importanti istituzioni pubbliche votate a controllare l'evasione».

«La 'ndrangheta ha commentato Morra - non smette mai di stupirci. È emersa la coscienza che la Calabria debba tornare a essere emergenza nazionale». I lavori sono ripresi con l'audizione dell'avvocato generale presso la Procura generale di Catanzaro, Beniamino Calabrese.

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