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Calabria, ansie e timori per i test d’ingresso: gli atenei in modalità anti-Covid

Università di Catanzaro

Ansie e timori accompagnano la ripresa delle attività universitarie. Di fronte a una curva dei contagi da coronavirus che stenta a decrescere in maniera significativa, monta la preoccupazione delle famiglie con figli impegnati nei test d’ingresso ai corsi di laurea a numero chiuso.

Non ci sono, al momento, situazioni di particolare criticità, ma chi garantisce che tutto filerà liscio, in giornate in cui mantenere il distanziamento sociale sarà quantomeno complicato? Alla Magna Graecia di Catanzaro si partirà il 1° settembre con i test previsti per il corso di laurea magistrale in Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche.

La prova del nove, però, è in programma il 3 settembre con le prove d’ingresso riservate a chi intende entrare a Medicina. Sono 1176 le domande presentate a fronte di una disponibilità di 280 posti (più altri 28 “pass” dedicati a studenti extracomunitari). Senza contare poi tutto il pacchetto delle professioni sanitarie - 1.688 candidature per 579 slot disponibili - che fa salire vertiginosamente il numero di persone che affolleranno le aule delle università calabresi nei prossimi giorni.

I vertici dell’ateneo di Catanzaro assicurano che la macchina organizzativa - con percorsi di ingresso e uscita differenziati così come gli accessi ai servizi - si è messa in moto per tempo. Non mancano le novità: mentre negli anni scorsi il test veniva svolto nelle stanze dell’università per cui il candidato aveva fatto domanda di ammissione, quest’anno la prova sarà sostenuta nell’ateneo presente nella propria provincia di residenza (è il caso di Cosenza e Reggio) o, se non disponibile, nella provincia limitrofa rispetto a quella si risiede. E tuttavia c’è chi come il consigliere regionale del Pd, Libero Notarangelo, è favorevole a soluzioni ancora più radicali: «Poiché continuiamo ad avere pochi medici e i casi di Covid-19 aumentano, sarebbe il caso di bloccare i test di medicina e ripensare il sistema formativo dei camici bianchi favorendo la meritocrazia». È una proposta forte, quasi ai limiti della provocazione considerate le norme in vigore, eppure destinata a fare discutere in questo momento segnato dall’emergenza sanitaria.

E provvedimenti straordinari vengono pure invocati dal presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini: «Va aumentato il numero delle matricole di Medicina e chirurgia, estendendo di almeno altre 50 unità il numero chiuso fissato per l’Università Magna Graecia ». Tallini rivolge un appello ai ministri dell'Università, Gaetano Manfredi, e della Salute, Roberto Speranza, nonché ai parlamentari calabresi di tutti i partiti e alle autorità accademiche dell’Umg: «La straordinarietà della situazione sanitaria calabrese ci impone di guardare al futuro con lungimiranza».

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