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Mileto ricorda le vittime della guerra, il 16 luglio omaggio ai caduti della strage di Carasace

Mileto non dimentica i suoi morti di quel funesto 16 luglio del 1943 in cui persero la vita a causa della potenza distruttrice della guerra trentanove persone. Gente semplice allenata alla fatica e alle privazioni, per lo più contadini del luogo,  che stavano tentando di sottrarsi alle bombe cercando rifugio nelle campagne circostanti.

I civili vennero massacrati dai mitragliatori di alcuni aerei militari anglo-americani provenienti dall’aeroporto di Vibo Valentia, che proprio quella stessa mattina, trattandosi di un obiettivo militare, aveva subito l’ennesimo attacco. Tra i morti di quella mattanza - passata alla storia come la strage di Carasace, ovvero uno dei luoghi in cui perirono la maggior parte delle vittime - diversi  furono i bambini, tra le cui le sorelline D’Onofrio, figlie di Francesco e di Maria Concetta Grillo, ai quali qualche anno fa è stata intitolata la scuola dell’infanzia di Mileto-centro e la studentessa Rosetta Tavella, di anni 12, che quell’anno aveva sostenuto, ottenendo il massimo dei voti, l’esame di ammissione alla scuola media.

I nomi delle altre vittime - che abbiamo ripreso dal libro “Carasace, il giorno che della carne cristiana si fece tonnina” di Giuseppe Occhiato - sono Maria Pagnotta e Fortunato Pagnotta, Pasquale Pititto, Maria Angela Solano, Antonio Cichello, Stella Pititto, Pasquale Pititto, Maria Pititto, Fortunata  Vardaro, Mariangela Pititto, Caterina Artusa, Maria Manduca, Rosa Pititto, Raffaela Bulzomì, Antonio Piraino, Fortunata Lascala, Maria Romano, Caterina Colloca, Carolina Occhiato, Rosina Pititto, Giuseppe Chillemi, Anna Vitrò, Maria Mastruzzo, Antonio La Torre, Carmela Verduci, Giuditta Ganzi, Gennaro  Raffaele, Luigi Leopardi, Maria Bertuccio, Domenico Galati, Antonio Lascala, Fortunata Valente Maria Palmieri e Pasquale Currà. Tra i morti figura anche un aviere sconosciuto.

Alcuni anni fa alla città di Mileto per quella strage di innocenti è stata conferita la medaglia di bronzo al valore civile “quale grande esempio di spirito di sacrificio”. E giovedì prossimo, alle 19, l’ex capitale normanna, su iniziativa della parrocchia della SS. Trinità, guidata da don Salvatore Cugliari e della Confraternita Maria SS. del Carmelo e San Michele Arcangelo, ricorderà le vittime di quel giorno di lutto e di dolore per tutta la comunità con una messa che sarà celebrata sul sagrato della chiesa della Badia alla presenza dei  parenti delle vittime e di tanti miletesi.

La cerimonia religiosa sarà presieduta dal cappellano del 14esimo Battaglione Carabinieri Calabria di Vibo Valentia don Pasquale Sposaro. Seguirà la commemorazione che sarà tenuta dallo studioso locale Francesco Calzone, alla presenza del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e del Comandante dei carabinieri dell’8° nucleo elicotteri colonnello  Antonio Barbato.

Nell’occasione sarà anche deposta una corona di alloro davanti alla stele eretta negli anni Ottanta in ricordo della vittime della strage presso la chiesa di San Michele e  un  omaggio floreale ai piedi della grande magnolia dell’ex ospedale civile dove nel silenzio doloroso di quella terribile giornata  furono portati  le vittime della carneficina. "Li  misero in fila – scrisse Giuseppe Occhiato – così com’erano, senza tambuti e senza lenzuolo e quando la sala fu piena cominciarono a metterli all’aperto, per terra, nel piccolo giardino dell’asilo, sotto l’albero di magnolia".

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