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Amantea e i migranti contagiati dal Coronavirus, protesta sospesa per 24 ore

Un momento della protesta dei giorni scorsi ad Amantea

Un’estate infuocata. Torrida di polemiche e di paure, di speranza e d’incertezze. Sullo sfondo lo spettro della pandemia e dei contagi riapparso sinistramente con lo sbarco a Roccella Ionica di 70 immigrati pachistani, 26 dei quali “positivi” al Covid-19 ma asintomatici.

Ad Amantea, il centro di accoglienza in cui sono stati portati 13 contagiati, è presidiato dall’esercito e sorvegliato dalle forze dell’ordine. La gente della cittadina del Cosentino non ha accolto di buon grado la scelta di mandare in riva al Tirreno gli asiatici affetti dal coronavirus. Dopo la protesta inscenata domenica sulla Statale 18 che ha cagionato gravi disagi al traffico veicolare, i cittadini ieri hanno chiesto di incontrare i commissari prefettizi che reggono il Comune sciolto per mafia ed i responsabili dell’Asp di Cosenza ottenendo precise rassicurazioni.

La protesta tuttavia non si placa. I pachistani sono ospitati in una palazzina non distante da altre abitazioni. Amantea è stata tra l’altro investita dal covid nei mesi scorsi e il contagio ha determinato due vittime.

I manifestanti hanno deciso di sospendere la protesta per 24 ore in attesa di capire cosa accadrà. Il governo nazionale, guidato da Giuseppe Conte, è intanto al lavoro per trovare una soluzione alternativa. L’esecutivo starebbe pensando d’individuare una nave sulla quale collocare gli immigrati che arrivano sulle nostre coste, per sottoporli a screening e, poi, ad una eventuale quarantena.

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