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Omicidio Aversa a Lamezia, pm sbagliò: condannato ingiustamente da risarcire

Condannato per colpa grave il pm che coordinò le indagini sul duplice omicidio dell’ispettore di polizia Salvatore Aversa e sua moglie Lucia Precenzano avvenuto a Lamezia Terme nel 1992. A 28 anni di distanza da quel brutale assassinio il Tribunale di Salerno scrive un altro clamoroso capitolo di quella drammatica vicenda.

I giudici campani - come riporta la Gazzetta del Sud in edicola - hanno infatti accolto il ricorso di Giuseppe Rizzardi che per anni fu ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Ieri il Tribunale, competente per i reati che riguardano magistrati del distretto di Catanzaro, ha dichiarato la responsabilità per colpa grave dell’allora pubblico ministero in servizio alla Dda di Catanzaro Adelchi d’Ippolito, nell’esercizio delle sue funzioni e ha, in conseguenza, condannato lo Stato italiano, in persona del presidente del Consiglio dei ministri, a risarcire il danno causato a Rizzardi in relazione all’inchiesta per l’omicidio dell’ispettore di polizia Salvatore Aversa e della moglie, avvenuto il 4 gennaio 1992 a Lamezia Terme. Il danno è stato quantificato in 200mila euro.

A renderlo noto è l’avvocato Armando Veneto che ha rappresentato Rizzardi nei quasi 15 anni del giudizio. Il giudice di Salerno ha condannato d’Ippolito, ora procuratore a Venezia, a pagare anche i due terzi delle spese di lite.

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