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Cosenza, le discariche non bastano: i rifiuti restano per terra

«Si stanno recuperando quantitativi ridotti di rifiuti. Parliamo di residuo e organico. Cinquanta tonnellate al giorno in base alla disponibilità dell'impianti. Ma per terra in città ci sono almeno 300 tonnellate di materiale cui se ne aggiungeranno altre 140 nella giornata di martedì (si raccoglie il residuo appunto: ndr)». La fotografia dell'assessore al Comune di Cosenza, Carmine Vizza, combacia con la nostra. Solo il centro presenta un quadro meno precario. Fino a giovedì per terra c'erano circa 400 tonnellate di rifiuti. Compatibilmente con il quantitativo che è stato possibile conferire a Calabra Maceri, nel corso del weekend Ecologia Oggi ne ha ritirate un centinaio.

Ma la scarsa disponibilità delle discariche non permette allo stabilimento rendese di liberare le sue piattaforme. Tutti gli scarti lavorati dagli impianti calabresi sono stati dirottati dall'ultima ordinanza del governatore Santelli a Celico (comunità locale, ambientalisti e Municipio protestano: ndr) e San Giovanni in Fiore che hanno capacità di accoglienza minime. Anche venerdì, nonostante l'enorme stoccaggio di rifiuti di scarto all'interno di Calabra Maceri che cresce da settimane, sono entrati oltre 620 tonnellate di rifiuti. Per far fronte alle necessità di tutti i comuni dell'Ato 1 Cs si lavora su tre turni per 20 ore al giorno, ma il problema vero fanno sapere da Calabra Maceri resta lo smaltimento degli scarti di lavorazione che si sono accumulati negli ultimi due mesi.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza

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