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Fase 2, il vescovo di Locri: "Meno feste popolari e più riflessioni sul presente"

"È stato un tempo difficile, in cui il Signore ha continuato a parlarci e ad accompagnarci nella difficoltà e nella prova. Ho apprezzato l’impegno dei sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, nell’offrire vicinanza alla comunità e nel servizio della carità. Ho visto il dinamismo della Caritas diocesana e di tante Caritas parrocchiali e dei loro volontari: questa è la via giusta che porta ad affermare lo stile solidale della nostra Chiesa. A tutti dico semplicemente: grazie! Ora riprendiamo il cammino con maggiore entusiasmo". Lo afferma il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva.

Aggiunge il vescovo di Locri: "Credo sia utile lasciarci interpellare da alcune domande: cosa ci ha voluto dire il Signore con questa tragica pandemia da Sars-Cov-2? Che cosa dovrà cambiare nel nostro modo di vivere e quindi anche di fare pastorale? Su quali punti occorrerà insistere maggiormente? L’estate che ci aspetta sarà diversa dal solito. Saremo meno impegnati nell’organizzazione delle feste popolari. E questo ci consente di pensare al futuro che ci aspetta".

Conclude monsignor Oliva: "Per quanto riguarda le attività pastorali nell’ambito della catechesi dei ragazzi, dei giovani e degli adulti e anche per le attività associative, so che tanti di voi si sono attivati nel far uso dei nuovi mezzi digitali. E’ il caso di cominciare a riflettere sull'apporto che tali strumenti di comunicazione possono offrire nell’organizzazione catechetica e pastorale. Affido all’intelligenza ed alla saggezza di ciascuno di voi lo studio di opportunità concrete per un loro migliore utilizzo".

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