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Coronavirus, la cauta ripartenza nella Valle del Crati dopo la paura

La paura c'è ma la voglia di ripartire anche. La fase 2, la cosiddetta convivenza con il covid-19, inizia nei comuni della Valle del Crati con la forte volontà di ritornare alla vita di prima ma sempre con la prudenza e lo sguardo fisso ai numeri dei contagi. Il coronavirus, infatti, si è appropriato della spensieratezza di molti. Ieri, qualcuno la passeggiata l'ha fatta ma a coprire i loro volti, e soprattutto a ricordare che l'emergenza sanitaria non è finita, spiccavano le mascherine. Il traffico veicolare sulle strade è stato maggiore rispetto alle settimane precedenti e qualche timido caffè nei bar è stato preso, quasi a voler sfidare il nemico invisibile che ha seminato morte e paura in soli due mesi. Una quasi normalità, dunque, è stato il risveglio di questi territori che si sono approcciati alla fase 2 con molta cautela. A ricordare che il virus è ancora, purtroppo, dietro l'angolo e ad invitare i cittadini a non abbassare la guardia sono stati i sindaci.

«Ripartire in sicurezza» è il loro motto, ad iniziare dal comune di Montalto Uffugo, dove il primo cittadino, Pietro Caracciolo, insieme alla polizia municipale, continua ad effettuare controlli, affinchè le uscite delle persone rispettino le disposizioni del Governo centrale. Il bollettino dei contagi montaltesi, infatti, pare fermatosi a nove casi ma a preoccupare sono adesso i risultati dei tamponi di controllo effettuati su sette infettati che hanno dato nuovamente esito positivo dopo quindici giorni dalla malattia contratta. La guarigione, quindi, ancora è lontana per questi montaltesi, ai quali sono state rinnovate le quarantene obbligatorie.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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