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Nuovo picco del Coronavirus a Torano: 29 contagiati, ci sono anche 5 bambini

Un’onda di piena. Che travolge la Valle del Crati. Ventinove i contagiati a Torano e, tra questi, cinque bambini (tre residenti nell'area centrale del paese e due nella frazione Sartano, il più grande ha 10 anni e il più piccolo solo 2 ).

Gli infettati nel piccolo centro dichiarato "zona rossa" sono operatori e degenti della casa di cura “Villa Torano” e loro familiari. Tutte persone in gran parte asintomatiche come quasi tutti gli altri contagiati disseminati tra più paesi dell’area.

La struttura sanitaria privata è stata l’incubatrice del virus che s’è poi diffuso a Montalto (8 positivi), Acri (4), Bisignano (4), Luzzi (4), San Martino di Finita (2), Rota Greca (3), Fagnano Castello (3), Santa Sofia d’Epiro (1), Lattarico (1) scendendo fino a Cosenza e Rende dove due dipendenti di “Villa Torano” risiedono e sono stati posti in isolamento domiciliare.

L’epidemia è avanzata seguendo il personale che risiede in centri diversi da quello di lavoro. Ciascuno di loro, inconsapevole d’essere infetto, ha continuato a vivere normalmente, frequentando i parenti e gli amici, così come gli esercizi pubblici ancora aperti. È per questo che il numero complessivo delle persone a rischio infezione è salito a più di cento, con un corollario già di un decesso e quattro ricoveri ospedalieri.

La prima paziente, finita in nosocomio a Cosenza lunedì di Pasquetta aveva polmonite e febbre. E, dunque, stava probabilmente male da almeno dieci giorni. La struttura sanitaria continua a sostenere di aver tenuto tutto sotto controllo con misurazione della temperatura e della ossigenazione di ciascun ospite. L’Azienda sanitaria provinciale la pensa diversamente ritenendo che l’arrivo del Covid-19 e il contagio della degente poi approdata nel reparto di Rianimazione dell’Annunziata, sia ascrivibile ai primi giorni di aprile. Ed è probabile che sia così. Perché? Semplice, due anziane di Rota Greca, dimesse il 4 aprile dalla struttura, risultano infettate. Il virus, dunque, era già a “Villa Torano” prima delle loro dimissioni.

Gli altri paesi “blindati”. Ma andiamo agli altri centri “zona rossa”. Sono stati dimessi dall’ospedale di Cosenza due ricoverati di Rogliano, il consigliere comunale di maggioranza, Antonio Simarco, alle prese con il virus da una quarantina di giorni, e una professionista ultrasessantenne, tra i primi contagiati roglianesi.

Altra buona notizia da Santo Stefano di Rogliano: la negativizzazione del bersagliere ventinovenne, Simone Altomare, e del resto della sua famiglia: la moglie, figlioletta di quindici mesi e la sorella. Ad Oriolo, invece, è tornata a casa il sindaco Simona Colotta, dopo la degenza ospedaliera è pure lei risultata “negativa” al virus. Tre guarigioni si registrano anche a San Lucido dove la curva del contagio è in progressiva discesa.

Tampone negativo pure per la moglie del paziente uno di Paola, deceduto a Cosenza, che comunque rimane in ospedale per altre cure. Ma nella città del Patrono della Calabria, c'è un nuovo positivo: si tratta di un operatore del 118.

Nessun nuovo contagio a Corigliano Rossano, Francavilla Marittima e Cassano. Se non si fosse acceso il focolaio toranese la situazione sarebbe stata complessivamente confortante in Calabria.

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