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Così abbiamo sconfitto il virus a Codogno, il racconto di un prof di Nicotera

Salvatore Di Mundo

Dallo scorso 21 febbraio si trova rinchiuso nella sua casa di Codogno, uno dei centri della Lombardia diventato zona rossa per il dilagare del coronavirus e noto alla cronaca per aver registrato il primo caso dello stesso virus.

Il pensiero sempre rivolto alla sua Nicotera e ai suoi affetti familiari, Salvatore Di Mundo, 51 anni, insegnante tecnico pratico in un istituto superiore della zona, nonché segretario provinciale dello Snals, sta vivendo con preoccupazione la devastante esperienza dell’epidemia che ha stroncato la vita di centinaia di persone. Con a fianco la moglie e la figlioletta, aspetta che torni il sereno restando costantemente in contatto col mondo della scuola e col sindacato.

«Ci aspettano altri giorni difficili – sostiene – Codogno è uscita dal tunnel grazie al rispetto di tutte le regole. Oggi non si registrano più casi di Covid-19, ma non bisogna abbassare la guardia. Siamo circondati da zone ancora altamente a rischio e dobbiamo evitare gesti irresponsabili ancora per tanto tempo».

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