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Bovalino, la gioia dell'ex carabiniere guarito dal viru: "C'è chi mi chiamava untore"

«Sono giuridicamente guarito». Per Cosimo Sframeli la “liberazione” è arrivata il 4 aprile, quando è venuto a conoscenza dell'esito del terzo tampone Covid-19 che di fatto cancella definitivamente ogni paura. Sframeli sarà a Bovalino come il primo contagiato.

Ufficiale dell'arma dei Carabinieri, nell'ultimo anno il ruolo di insegnante e comandante di plotone alla scuola allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Sframeli , classe 1959, autore di “‘Ndrangheta addosso”, dedica il suo tempo alla lettura e al giornalismo ma il 4 marzo ha intrapreso la lotta contro questo nemico invisibile, contratto probabilmente in un incontro a Scilla.

Sframeli ha dovuto fare i conti anche con la reazione della popolazione: «C'è stato un allarmismo stupido - osserva - pur in un paese solidale ho dovuto registrare qualche commento che mi ha lasciato perplesso. Ero io vittima e sono stato tacciato come se fossi un assassino. Sono stati momenti angoscianti, anche nell'attesa dei risultati di quei tamponi che risultavano introvabili».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio

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