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Coronavirus in Calabria, le strutture private pronte ad affiancarsi agli ospedali pubblici

Una buona notizia. Che arriva in un momento difficile per la Calabria. Una notizia che ci aiuta a pensare in positivo e ci fa sperare d’essere in grado di affrontare le prossime emergenze con minore angoscia.

In Calabria esiste infatti una capillare rete di strutture sanitarie private, ora pronta a dar manforte ai nosocomi pubblici. Lo annuncia Enzo Paolini, presidente dell’Aiop, l’associazione dell’ospedalità privata calabrese.

"Siamo pronti a riattivare centinaia di posti letto in tutta la regione", spiega Paolini «perchè il sevizio sanitario regionale è tutto pubblico: anche noi siamo servizio pubblico sebbene gestito da privati e di fronte ad una situazione così complessa siamo pronti ad intervenire senza badare a budget e costi. Mettiamo a disposizione medici, infermieri, personale amministrativo e strutture di ricovero».

Come agirete? chiediamo. «In sintonia con le Istituzioni e sotto la guida della Regione» . Enzo Paolini, ha scritto al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, al commissario per la Sanità, Saverio Cotticelli, al direttore generale del ministero della Salute, Andrea Urbani, ai prefetti delle cinque province calabresi.  «In questo contesto di emergenza conseguente alla diffusione del virus Covid-19 - safferma Paolini _ non ci possiamo tirare indietro, non possiamo che dare il nostro contributo, servendo i territori. Siamo immediatamente pronti a mettere a disposizione del servizio sanitario tutta la rete accreditata nonchè a riattivare posti letto esistenti ed autorizzati (ma allo stato non utilizzati) nella quantità, nei termini e con le modalità che saranno comunicate ovvero concordate. La Calabria ha bisogno di ciascuno di noi e siamo pronti a intervenire».

I tempi d’azione? «Celerissimi. Sono certo – ho scritto a tutte le autorità –  che apprezzerete il senso di responsabilità che ci induce a formulare l’offerta a supporto dell’impegno profuso da tutti voi in favore della popolazione calabrese. Siamo pronti sin da subito e pertanto - conclude Paolini - attendiamo indicazioni in merito».

L’avvocato cosentino aggiunge poi con slancio emotivo: «Questo è il momento in cui c’è bisogno di dare senso identitario alla nostra comunità, di stare uniti, di combattere insieme in nome della solidarietà e del bene comune. Svuoteremo le case di cura, rinunciando agli interventi programmati, per consentire agli ospedali di liberare posti destinati ai pazienti affetti da coronavirus e garantiremo pure l’utilizzo delle nostre terapie intensive. Lo dobbiamo alla nostra gente e alla nostra terra. Chiediamo alla Regione  di guidare questo processo».

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