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Il finto suicidio di Lisa Gabriele a Montalto, trovato il Dna dell'assassino

L'attesa svolta. Lisa Gabriele, 22 anni, trovata cadavere negli anni scorsi in un boschetto posto alla periferia di Montalto Uffugo (Cosenza) venne assassinata da un uomo che conosceva bene. Un uomo del quale le forze dell'ordine posseggono adesso il codice genetico.

Il profilo del DNA dell'omicida che soffoco la ragazza in un appartamento facendo poi ritrovare il corpo in un luogo diverso inscenando un suicidio, è stato isolato sui resti della vittima. La salma della Gabriele è stata infatti riesumata nei mesi scorsi, era in buone condizioni e da sotto le unghie gli specialisti incaricati dalla Procura sono riusciti ad estrarre particelle organiche attribuibili all'assassino.

La ventiduenne infatti si difese graffiando l'aggressore. Il procuratore Mario Spagnuolo, che insieme al pm Antonio Teorico coordina le indagini condotte dai carabinieri ha detto: "Siamo fiduciosi di poter risolvere questo caso grazie all'articolato lavoro investigativo che è in corso".

Come dire: il cerchio è quasi chiuso. Tra i sospettati del crimine vi è un poliziotto di Cosenza cui si faceva esplicito riferimento in una lettera inviata alla Procura di Cosenza e alla Gazzetta del Sud lo scorso anno. Una lettera che ha consentito ai magistrati inquirenti di riaprire il caso.

Il genetista che si occupa insieme con il criminalista Luca Chianelli del caso di Lisa Gabriele, è il professore Emiliano Giardina, lo scienziato che ha risolto il clamoroso caso di Yara Gambirasio.

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