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A Roma la droga della Locride, piantagioni tra Bovalino e Siderno: al via il processo

Inizia il 26 febbraio l’udienza preliminare del procedimento penale scaturito dall’operazione antidroga denominata “Selfie” che vede coinvolti 29 indagati accusati, a vario titolo, di reati in materia di sostanze stupefacenti ed altro.

L’udienza si terrà presso l’aula bunker di viale Calabria, a Reggio, al cospetto del gup distrettuale Domenico Armoleo.

La complessa attività d’indagine - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, avviata a seguito del rinvenimento nel settembre del 2016 a Casignana, nella Locride, di due piazzole di sostanza stupefacente del tipo marijuana, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, ed ha rivelato come alcuni degli indagati abbiano predisposto un sistema operativo fondato sulla diretta produzione di parte dello stupefacente trattato, mediante l'individuazione di piazzole dove piantare lo stupefacente, provvedendo a coltivarlo ed irrigarlo (mediante sistemi professionali anche automatici), raccoglierlo ed essiccarlo.

Lo stupefacente così ottenuto e prodotto, insieme ad altri quantitativi approvvigionati, sarebbe servito a soddisfare le richieste di una platea estesa di acquirenti all’ingrosso che provvedevano, successivamente, alla commercializzazione al dettaglio su piazze territoriali anche lontane dalla Calabria (soprattutto il territorio laziale e nello specifico romano).

I terreni di interesse investigativo, come si evince dagli accertamenti catastali curati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, risultano ricadenti nei Comuni di Bovalino, Casignana e Siderno.

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