Come una creatura mostruosa, dal doppio volto e dagli innumerevoli tentacoli. Una creazione mitologica che in Calabria è divenuta reale e la cui storia sembra scorrere tra le pagine dell'inchiesta “Scott Rinascita”. Per una Calabria che, nonostante tutto, può “rinascere” come l'Araba fenice dalle sue ceneri. Ceneri e macerie da raccogliere attraverso quelle pagine dove si rincorrono arti e mestieri, violenze e soprusi, diritti per pochi.
Uno il filo conduttore, quel legame tra luci e ombre di un «pactum sceleris» che diviene «effetto» di «questo coacervo di relazioni tra i “grandi” della 'ndrangheta calabrese - si legge nell'ordinanza emessa dal gip - e i “grandi” della massoneria, tutti ben inseriti nei contesti strategici (giudiziario, forze armate, bancario, ospedaliero e via dicendo)».
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