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'Ndrangheta, il blitz con 45 arresti: l'impero dei Bellocco costruito sulla cocaina

Tre sono stati interrogati ieri, tutti gli altri compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari la prossima settimana. Sono alcuni degli indagati finiti nell’inchiesta della Procura antimafia di Reggio denominata “Magma”. Sono 45 in totale le persone arrestate venerdì scorso in diverse regioni d’Italia.

Nella mattinata di ieri, sono stati interrogati Domenico Mercuri (difeso dall’avvocato Guido Contestabile), Domenico Scandinaro (avvocato Nicola Rao) e Gianluca Straputicari (avvocato Michele Novella). Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli altri interrogatori sono stati fissati all’inizio della prossima settimana.

Nel carcere di Frosinone, martedì, verrà sentito per rogatoria dal gip del Tribunale laziale, Umberto Bellocco classe ’91 (avvocato Carmelo Naso). Nello stesso penitenziario, mercoledì mattina, sarà il turno di Vincenzo Pesce (avvocato Mario Santambrogio). Martedì comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari, invece, Domenico Bellocco classe ’80, difeso dall’avvocato Luca Cianferoni, mentre Domenico Bellocco classe ’76 dovrebbe essere ancora irreperibile.

Tutti si devono difendere, a vario titolo, dalle pesanti accuse di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, estorsione e una serie di altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale di Reggio vengono ricostruite le dinamiche criminali della cosca Bellocco a Rosarno e in altre regioni d’Italia, dove il potente clan rosarnese aveva messo radici iniziando a trafficare droga e a occupare militarmente il territorio.

Una cellula della cosca era ben presente da tempo nell’area di Roma, tra Nettuno e Anzio, e anche in Toscana dove le forze di polizia sono riusciti a individuare una vasta piantagione di marijuana riconducibile ad affiliati ai Bellocco.

Nelle carte dell’inchiesta è emersa con forza la propensione ormai consolidata dei clan di ’ndrangheta di “lavorare” grosse partite di droga e di importare cocaina dall’America Latina per poi dividerla tra le diverse famiglie. Agli ordini dei clan, come sempre, una pletora di narcos che viaggiano dall’Italia al Sud America per curare i rapporti e inviare della coca in Europa. Le forze di polizia, nel corso dell’inchiesta, sono riuscite a sequestrare qualcosa come 400 chili di cocaina, oltre a grosse partite di hashish, marijuana e armi, anche da guerra.

Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti nella conferenza stampa, con l’operazione “Magma” è stata azzerata la cosca Bellocco di Rosarno, che già negli anni scorsi era stata colpita da diverse inchieste. Una serie di operazioni che avevano decapitato i vertici storici e le nuove leve del clan. In manette anche i figli del boss Carmelo Bellocco, Domenico classe ’80 e Umberto classe ’91. Secondo gli inquirenti i due giovani avevano preso il controllo della cosca dopo essere stati scarcerati, rimettendo in piedi i vari business grazie all’aiuto di moltissimi fedelissimi, tutti arrestati all’alba di venerdì.

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