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È morto Nicola Arcella, l'impiegato comunale di Stefanaconi che si è dato fuoco

Nicola Arcella

Non ce l'ha fatta Nicola Arcella, il 58enne di Stefanaconi che ieri si era dato fuoco nel cimitero di Stefanaconi. Arcella, precario storico (ex art. 7) impiegato al Comune, è spirato all'alba - a causa delle gravi ustioni riportate su tutto il corpo - nel Centro grandi ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma dove era stato portato a bordo di un'eliambulanza.

Non si conoscono i motivi dell'estremo gesto di un uomo che ha sempre rivendicato con fermezza i propri ideali, figli della rivoluzione trotzkista. Militante storico del Partito della Rifondazione comunista, Nicola Arcella, nell'ultimo anno si era avvicinato al movimento di De Magistris divenendo portavoce provinciale del Sud che sogna. Quale sia stato il motivo che lo ha spinto a un gesto così plateale, proprio lui la cui esistenza è stata caratterizzata dalla riservatezza, al momento non è dato saperlo.

Certo è che Nicola Arcella, da vero "combattente", trasformandosi in una torcia umana (come i giovani di Praga che negli anni 60 manifestavano contro il regime) un ultimo messaggio di ribellione avrà voluto pure lanciarlo.

La morte di Nicola Arcella ha lasciato sgomenta l'intera comunità di Stefanaconi che stimava e apprezzava il 58enne, ma anche l'intero Vibonese. Questo il ricordo che il sindaco Salvatore Solano (che ricopre anche il ruolo di presidente della Provincia di Vibo) ha affidato ai social: "Ci sono momenti che non vorresti nemmeno commentare perché il vuoto è più forte di ogni frase, di ogni parola. La festa per il pensionamento di Saverio ci ha consentito di ritrovarci come una grande famiglia, con la stessa unità che era solita anche nel lavoro quotidiano. Abbiamo creato un clima di grande collaborazione tra dipendenti e amministratori. Da domani purtroppo ci sarà l’assenza incolmabile di un grande lavoratore, di un cittadino modello, di un uomo di grandi valori umani. Tu che sei stato sempre un grande combattente, tu che hai creduto in una società più giusta, più equa, figlia di una società più ideale che reale. Custodirò con me molte delle cose che ci siamo detti, il tuo modo garbato di chiedere ogni cosa, ma soprattutto la tua dirittura morale. Ti ricorderò sempre e cercherò di portare avanti il mio mandato da Sindaco prendendo spunto da molti tuoi insegnamenti. Un bacio al cielo... Ciao caro Nicola".

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