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Processo d'appello Kyterion sul clan di Cutro, tutti assolti i "colletti bianchi" - Nomi

tribunale catanzaro

Assolti perché il fatto non sussiste, con questa formula la Corte d'Appello di Catanzaro ha ribaltato la sentenza di primo grado nei confronti dell'avvocato Rocco Corda, del dipendente comunale di Cutro Alfonso Salerno e dell'imprenditore Salvatore Scarpino. I giudici d'appello hanno poi fatto cadere l'accusa di associazione mafiosa nei confronti di Antonio, Carmine e Giuseppe Riillo rideterminando la loro condanna, per l'accusa di estorsione, in otto anni di reclusione più quattromila euro di multa ciascuno. Confermata invece nel resto la sentenza di primo grado per gli imputati nel processo scaturito dall'inchiesta Kyterion che ha decapitato il clan Grande Aracri di Cutro svelando i lucrosi affari illeciti.

La Corte, presieduta da Loredana De Franco ( a latere Giancarlo Bianchi e Adriana Pezzo) ha letto il dispositivo ieri pomeriggio, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, dopo una lunga camera di consiglio. Resta invariata la condanna più pesante, a 16 anni di reclusione, che era stata inflitta al 59enne di Isola Capo Rizzuto Domenico Riillo. Confermati anche i quindici anni di reclusione per il 47enne di Cutro Vito Martino, considerato uomo di vertice del clan Grande Aracri, mentre a Santo Maesano (di Isola Capo Rizzuto, 60 anni), sono stati inflitti 12 anni. Albano Mannolo (Cutro, 47 anni) e Leonardo Mannolo (Cutro, 30 anni), sono stati condannati entrambi a 7 anni . la Corte d'Appello ha infine condannato gli imputati a rifondere le spese per la costituzione di parte civile all'associazione “Libera”.

 

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