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Lo spaccio di droga a Catanzaro: il mercato del narcotraffico diviso tra Gagliano, Fondachello e Pistoia

Tre gruppi criminali che si sarebbero divisi il mercato del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti di tipo leggero, ovvero hashish e marijuana, su tutto il territorio di Catanzaro (e anche in alcune zone limitrofe). È questo lo scenario tracciato da un'indagine della Procura della Repubblica, conclusa ieri con l'emissione di un avviso di chiusura delle indagini preliminari a carico di 108 indagati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga e, per tre di loro, violazione della legge sulle armi.

Il primo gruppo, radicato nel quartiere Gagliano, sarebbe stato promosso, costituito e diretto da Domenico Rizza, che si sarebbe occupato «della gestione degli approvvigionamenti delle partite di stupefacenti, che sarebbero arrivati - si legge nella chiusura delle indagini - sia dal mercato napoletano tramite Giuseppe e Giovanni Faiello e dei coniugi Biagio Chianese Biagio e Ida Pirozzi, sia dal mercato del Vibonese tramite Giuseppe Patania, e per aver “tentato” un aprovvigionamento direttamente nel mercato “Spagnolo”, distribuendo la droga sul mercato "catanzarese" tramite i collaboratori Marco Riccelli, Vitaliano Costanzo, e Vincenzo Rizza, i quali oltre a cederla ai clienti, l'avrebbero distribuita ai componenti dell'associazione per l'ulteriore spaccio, mediante la vendita che sarebbe avvenuta prevalentemente in località Cuturela, presso i giardini di San Leonardo e il campo del Parco Genziana, tutti luoghi in cui gli acquirenti della sostanza stupefacente, si recavano previo contatti telefonici finalizzati all'acquisto di quantitativi di sostanza stupefacente».

Il secondo gruppo, che sarebbe radicato in località Fondachello, sarebbe stato «promosso e diretto da Sergio Rubino, che si occupa della gestione degli approvvigionamenti delle partite di stupefacenti nel mercato del Vibonese distribuendola ai partecipi dell'associazione per l'ulteriore spaccio mediante la vendita che aveva luogo prevalentemente presso il domicilio e altre pertinenze degli stessi associati». Infine, «il gruppo criminale radicato il località Pistoia, promosso e diretto dal duo Pino e Cosimo Passalacqua, che si occupano della gestione degli approvvigionamenti delle partite di stupefacenti nel mercato del Crotonese».

I gruppi avrebbero anche avuto la disponibilità di armi. Infatti, a Domenico Rizza inteso “Enrico”, a Marco Ricelli e a Vitaliano Costanzo è stata contestata la violazione della legge sulle armi, in quanto avrebbero detenuto quattro pistole, tredici caricatori, un silenziatore per armi da fuoco, alcune parti di arma e circa cento cartucce.

L'inchiesta, aperta nel 2010, è giunta a conclusione solo nelle scorse ore. Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per dal momento della notifica per esaminare il fascicolo del pubblico ministero, estrarre copia, presentare memorie, chiedere indagini suppletive o di essere indagato, depositare eventuali risultati d'indagini difensive. Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Staiano, Nicola Cantafora, Ermenegildo Massimo Scuteri, Arcangelo ed Enzo De Caro, Sergio Rotundo, Piero Chiodo, Gregorio Viscomi, Magda Mellea, Giovanni Merante, Mary Aiello, Antonio Lomonaco, Antonio Rania, Raffaele Fioresta, Massimo Gimigliano e Gregorio Vatrano.

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