La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati nell’inchiesta «Passepartout» su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti di rilievo regionale e relativi alla città di Cosenza, in particolare la metropolitana leggera e il nuovo ospedale.
Tra gli indagati per i quali è stato chiesto il processo figurano, tra gli altri, il governatore Pd Mario Oliverio, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto (FI), l’ex vicepresidente della Regione, Nicola Adamo, e l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato, oltre a vari dirigenti della Regione e ad alcuni imprenditori.
Nell’inchiesta la Procura di Catanzaro ipotizza a carico degli indagati, a vario titolo, i reati i reati di associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta, traffico di influenze illecite, abuso d’ufficio e corruzione. Secondo l’ipotesi accusatoria, si sarebbe messa all’opera «un’associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione».
Di questa associazione - secondo quanto ha evidenziato la Procura nell’avviso di conclusione delle indagini, emesso a maggio scorso - avrebbero fatto parte sia Adamo sia Oliverio, con il governatore definito dagli inquirenti «il referente politico-istituzionale degli associati, nonchè degli amministratori pubblici e degli imprenditori in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione e di interesse dell’associazione».
Al sindaco di Cosenza, Occhiuto, invece, la Procura contesta di aver sottoscritto l’accordo di programma per la costruzione della metropolitana leggera a seguito della promessa avanzata dal presidente Oliverio e da un dirigente regionale di ottenere, dalla Regione Calabria, i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del «Museo di Alarico». L’udienza preliminare è stata fissata il 13 dicembre prossimo.
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