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Sbarco nella Locride, fermati due presunti scafisti ucraini

I carabinieri hanno fermato due cittadini ucraini ritenuti responsabili di essere gli scafisti dello sbarco di migranti avvenuto ieri notte a Bianco, di fronte alla scogliera di Capo Bruzzano, dov'è stata avvistata un’imbarcazione a vela, l’ennesima, con a bordo un numero imprecisato di migranti.

Poco dopo il natante è stato traghettato fino al porto di Roccella Jonica, dove i migranti, circa 50, sono stati fatti sbarcare e accompagnati nel centro di prima accoglienza. Nel frattempo, i carabinieri erano a caccia degli scafisti e hanno predisposto una fitta rete di ricerca e li hanno trovati sulla statale 106, vicino al cimitero di Africo, mentre si stavano allontanando a piedi.

Poco distante, sulla spiaggia, i militari dell’Arma hanno trovato anche il gommone con cui gli scafisti - due ucraini di 27 e 32 anni - si erano allontanati dalla nave e avevano raggiunto la costa. Così ierii Carabinieri hanno messo le manette ai due stranieri, che dovranno ora rispondere di ingresso illegale sul territorio nazionale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sono otto gli gli sbarchi di migranti registrati negli ultimi due mesi nella Locride. Le condizioni favorevoli del mare hanno consentito l’arrivo di imbarcazioni a vela che, nella maggior parte dei casi, si sono fermate al largo della costa oppure, in alcune occasioni, direttamente a terra.

Con i due fermi eseguiti dopo l’ultimo sbarco, sale a 6 - come rende noto il comando provinciale di Reggio Calabria - il numero degli scafisti rintracciati e fermati dall’Arma nell’ultimo periodo. «La chiave di tutto è la capillarità: la nostra presenza su tutto il territorio - scrive il comando - è un elemento fondamentale per scoprire cosa accade e, di conseguenza, per aiutare il cittadino».

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