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L’agguato all’ex pentito a Crotone, indagini a tutto campo: avvertimento o vendetta?

Chi e perchè ha sparato e ferito l’altra sera con una fucilata l’ex collaboratore di giustizia Alessandro Covelli? All’inquietante interrogativo stanno cercando di dare una risposta gli investigatori della Squadra mobile della polizia di Stato di Crotone che, coordinati dal sostituto procuratre Pasquale Festa, indagano sull’imboscata messa a segno nella tarda serata di venerdì nel rione Vescovatello, ai danni di “Sandrino” Covelli che in sella alla sua bicicletta si stava dirigendo verso borgata San Francesco.

Il sicario forse non aveva intenzione di uccidere considerata l’arma utilizzata (un fucile caricato a pallini) e il fatto che non abbia sparato di nuovo al suo bersaglio che era a terra, alla sua mercè. Può essere che abbia solo voluto “avvertire” il 63enne? O l’agguato è stato una vendetta per il passato di Sandrino?

Covelli ai tempi del suo pentimento era considerato un affiliato alla presunta famiglia di ‘ndrangheta “Gumari-Covelli”. Arrestato e condannato per l’omicidio di Vittorio Cazzato, ha dei precedenti per droga, omicidio, rapina, ricettazione.

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