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Sanità privata in Calabria, stop autocertificazione per accreditare le strutture

Un provvedimento non solo «manifestamente illegittimo» ma persino «estremamente pericoloso per la salute pubblica». La sanità calabrese degli sprechi, dei disservizi e delle infiltrazioni mafiose ne aveva combinata un'altra: l'autocertificazione sul possesso dei requisiti per l'autorizzazione all'esercizio da parte degli erogatori privati di servizi sanitari, per i trasferimenti di sede, le riconversioni dell'autorizzazione sanitaria e dell'accreditamento e per l'ampliamento strutturale che non modifica le prestazioni già autorizzate e/o accreditate.

La vicenda viene a galla solo adesso che l'autocertificazione non è più consentita. A cancellare questa possibilità «per tutti i procedimenti amministrativi già avviati dagli uffici del dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie» è un decreto del commissario Saverio Cotticelli che revoca un precedente provvedimento del suo stesso ufficio, il numero 68 del 14 marzo 2018.

L'articolo nell'edizione di oggi della Gazzetta del Sud

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