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Le rotte dei migranti in Calabria: "Cercavo un lavoro, così sono diventato scafista"

Sono le voci della tratta. Quelle degli scafisti, al riparo dei muri spessi delle Procure, quelle dei migranti, una volta al sicuro. Negli atti giudiziari successivi agli sbarchi sono cristallizzate le risposte dei trafficanti d'uomini agli investigatori che li interrogano.

Al timone delle imbarcazioni che approdano sulle coste calabresi ci sono quasi sempre scafisti di nazionalità ucraina, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola.

«Ho messo un annuncio su un giornale ucraino, chiedendo lavori ben pagati e sono stato contattato telefonicamente da una persona. Mi ha proposto, per una paga di 2.600 euro, di effettuare un viaggio in barca senza entrare in altri particolari».

E' questa la testimonianza di uno degli scafisti fermati nei giorni scorsi in Calabria. Questa estate sono stati numerosi gli sbarchi di migranti giunti sulle coste italiane in barca a vela.

 

 

 

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