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Caporalato, decine di migranti in una masseria fatiscente di Melicucco: 3 denunce

Una masseria fatiscente, in cui vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie decine di cittadini di origine africana usati come forza lavoro nei campi, è stata sequestrata a Melicucco, nella piana di Gioia Tauro, dalla polizia che ha denunciato tre persone. L'indagine, coordinata dalla Procura di Palmi e condotta da personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Gioia Tauro, è iniziata nell'ambito dei controlli interforze disposti dal Questore per reprimere il caporalato.

Grazie a servizi di osservazione e pedinamento e alle intercettazioni, gli investigatori sono risaliti alla struttura sequestrata, di proprietà di V.F., di 81 anni, quale luogo in cui decine di extracomunitari prevalentemente regolari, in condizioni di assoluto disagio, degrado e di igiene precaria, dimoravano in attesa di essere "collocati" al lavoro, in condizioni di sfruttamento, da un imprenditore agricolo, V.F. (35), che contava su un caporale, K.S. (54) del Burkina Faso.

Il caporale aveva il compito di trasportare, alle prime ore del mattino, la manodopera sui campi a bordo di un furgone per poi ricondurla all'interno della masseria nel tardo pomeriggio. Gli stranieri, secondo quanto ricostruito dalla Polizia, venivano fatti alloggiare nella masseria in due stanzoni al cui interno erano ammassate brandine e materassi; disponevano di servizi igienici comuni all'aperto collocati nelle immediate vicinanze di un fienile e si servivano di un garage adibito a cucina, dove si districavano tra bombole di gas e fornelli, con seri rischi anche per la propria incolumità.

Le condizioni igienico-sanitarie sono apparse così precarie ai poliziotti che, nel corso delle indagini, hanno richiesto l'intervento dell'Asp di Reggio Calabria. Nella struttura viveva anche il caporale del Burkina Faso, ma in una stanza autonoma in cui abitava con la moglie. In tal modo poteva reclutare prontamente, su richiesta giornaliera del datore di lavoro, il numero di operai necessari. Nella struttura, al momento dell'intervento per il sequestro, sono stati trovati 4 stranieri (tre del Mali e uno del Burkina Faso) che sono stati ospitati nella nuova tendopoli nella zona Industriale di San Ferdinando.

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