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La Calabria leader di imprese "mafiose": Reggio è la prima in Italia, segue Vibo

Un tessuto economico sempre più condizionato dalla criminalità organizzata e al tempo stesso un’intensificazione dell’azione della magistratura sugli appalti pubblici.

Secondo i dati dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, la Calabria è la regione che detiene il triste primato per numero di imprese interdette per mafia.

Prima provincia in Italia per numero di imprese interdette per mafia e quindi estromesse dai rapporti con la pubblica amministrazione è Reggio Calabria - come riporta la Gazzetta del Sud oggi in edicola -: dal 2014 al 2018 ben 222 i provvedimenti emessi dalla Prefettura e il dato è in costante aumento, poi Vibo Valentia con 139. Al settimo posto Catanzaro con 82 interdittive e Cosenza al nono con 57 e poco distante Crotone con 49.

Non va meglio la Sicilia con Messina, Palermo e Trapani nella top ten di questa black-list. Nel 2018 in Calabria sono stati emessi 178 provvedimenti a caratteri interdittivi (il totale è di 549).

Quello che emerge nel report, però, è che le mire delle cosche stanno penetrando sempre più l’economia nel Nord Italia: «Si veda, a tal proposito, il caso dell’Emilia Romagna, passata dalle 8 aziende interdette del 2014 alle 51 del 2017 e interessata nel periodo di riferimento dalla nota inchiesta “Aemilia” contro i clan di ’ndrangheta radicati nella regione».

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