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Gli affari del clan di 'ndrangheta dei Piromalli a Livorno, confiscati 4 milioni di euro

Confiscati dalla guardia di finanza di Livorno 29 appartamenti e terreni per 4 milioni di euro a Michelangelo Fedele ritenuto collegato in passato al clan della 'ndrangheta dei Piromalli. La Corte di Cassazione si è pronunciata confermando e rendendo definitivi i provvedimenti di confisca dei beni immobili già sequestrati dalle Fiamme Gialle nel maggio 2016 nei confronti dell’uomo, originario di Rizziconi (RC), radicato dagli anni '70 nel comune di Castagneto Carducci.

Mai eseguita a Livorno confisca così rilevante. Con questa sentenza si è conclusa l’indagine condotta, sotto la direzione del Procuratore capo della Repubblica di Livorno Ettore Squillace Greco, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria dal Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Livorno. Le verifiche hanno percorso la storia di Fedele, che aveva riportato condanne definitive a partire dagli anni '60 per porto abusivo e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, estorsione, ricettazione e lesioni personali.

Più volte arrestato e indagato in numerosi procedimenti, sia in Italia che nella Repubblica di San Marino (per associazione a delinquere, usura, truffa, ricettazione, riciclaggio, violazione di domicilio, minaccia, lesioni personali, molestia e disturbo alle persone), è stato da ultimo condannato dal Tribunale di Livorno, il 12 aprile 2018, a 12 anni di reclusione per usura. Gli accertamenti economico-finanziari hanno riguardato, oltre a Fedele Michelangelo, anche la posizione della moglie e dei tre figli. Dagli accertamenti svolti, infatti, è stato riscontrato che gli immobili sottoposte a sequestro e a confisca sono state formalmente intestate anche alla moglie e, in quote, anche a uno o più figli.

Nella primavera del 2016, accogliendo la proposta di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali presentata dal Pm, erano state sequestrate 29 immobili, il cui valore complessivo si aggirava intorno ai 4 milioni di euro. Le proprietà sono costituite da 13 appartamenti, 6 terreni, 5 autorimesse e 5 fabbricati di vario tipo, ubicate 14 a Castagneto Carducci, 4 a San Vincenzo, 6 a Cecina e 5 a Campiglia Marittima. La difesa in giudizio. Fedele e i suoi congiunti hanno prima impugnato il provvedimento innanzi alla Corte d’Appello di Firenze che, con decreto del settembre 2017, confermava la decisione dei Giudici livornesi e poi presentato ricorso alla Corte di Cassazione che, dopo l’udienza camerale del 3 aprile 2019, ha rigettato i ricorsi condannandoli anche al pagamento delle spese processuali.

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