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Mancano medici e infermieri, è allarme al pronto soccorso dell'Annunziata di Cosenza

L'ospedale Annunziata di Cosenza

Luci e ombre sull'Annunziata di Cosenza. Nei giorni scorsi è emerso che sinergie professionali e una collaborazione interaziendale hanno consentito a un paziente 59enne di risolvere una patologia clinica complessa e grave. Un racconto di buona sanità scritto dall'Azienda ospedaliera cittadina, dalla Mater Domini di Catanzaro e dall'Azienda ospedaliera Molinette di Torino. Un'intesa professionale e istituzionale che apre la strada ad altri protocolli di interazione clinici interventistici.

Ma il pronto soccorso, nonostante i sacrifici di medici e sanitari, resta un inferno dantesco e ieri il segretario regionale della Fismu (Federazione italiana sindacale dei medici uniti), Claudio Picarelli, ha denunciato un'altra «gravissima situazione» a suo dire sofferta dall'Azienda ospedaliera cittadina.

Il professionista richiama la disposizione datata 31 maggio della Direzione generale «che per grave carenza di personale infermieristico accorpa il reparto di Chirurgia Vascolare con quello di Chirurgia Generale e presto seguiranno la stessa sorte altri reparti. Il Pronto Soccorso invece, per grave carenza di personale medico, non riesce più a coprire i normali turni, neanche con il ricorso alle sempre più frequenti prestazioni aggiuntive in straordinario. È di oggi (ieri, ndc) la notizia che i quattro medici previsti proprio per il pronto soccorso non potranno essere assunti per il blocco del turnover ormai attivo. Anche la chirurgia è in affanno per il pensionamento di 3 dirigenti medici che hanno optato per quota 100. È l'effetto devastante di una politica sanitaria che non tiene conto delle reali emergenze locali e non riesce a dettare le linee programmatiche per garantire una tutela della salute uniforme su tutto il territorio nazionale», sottolinea Picarelli.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza in edicola. 

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