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San Ferdinando, intitolato a Soumaila Sacko lo "Sportello dei diritti" dei migranti

Lo «Sportello dei diritti» dei migranti a San Ferdinando porterà il nome di Soumaila Sacko, il bracciante del Mali e sindacalista dell’Usb ucciso con un colpo di fucile alla testa il 2 giugno 2018 nell’area dell’ex fornace di San Calogero. Lo hanno annunciato i dirigenti regionali dell’Unione sindacale di base nel corso di una conferenza stampa nel Comune di San Ferdinando organizzata in occasione del primo anniversario della morte di Soumalia Sacko.

A illustrare le finalità dello Sportello è stato Giuseppe Marra, dell’Usb calabrese, per il quale «l'intitolazione della struttura vuole testimoniare la nostra volontà di continuare il lavoro che Soumaila svolgeva sul territorio, oltre a non far cadere nel dimenticatoio la sua morte».

All’incontro con gli organi di informazione hanno partecipato anche alcuni parenti di Soumaila Sacko e inoltre Aboubakar Soumahoro, italo-ivoriano dirigente nazionale dell’Usb: «Più che mai oggi, giorno della festa della Repubblica, abbiamo bisogno - ha scritto Aboubakar su Twitter - di costruire speranza, amore, giustizia sociale e ambientale».

Lo Sportello, situato all’interno del Comune di San Ferdinando, ha come finalità quella di assistere i migranti fornendo loro informazioni sui temi della famiglia, della scuola e del lavoro. Alla conferenza stampa è intervenuto anche il sindaco Andrea Tripodi, per il quale «la tragica scomparsa di Soumaila non può lasciare indifferenti nessuno, a partire dalle istituzioni». Un’altra manifestazione in ricordo del bracciante maliano è stata poi organizzata nel pomeriggio nella località di San Calogero, dove un anno fa Soumaila è stato ucciso.

Nel corso delle iniziative odierne, inoltre, i dirigenti dell’Usb hanno fatto anche il punto sul processo in corso in Corte d’assise a Catanzaro a carico di Antonio Pontoriero, 43enne di San Calogero, accusato dell’omicidio del giovane migrante del Mali: la prossima udienza è in programma il 13 giugno. «Quello che chiediamo è che sia fatta giustizia per Soumaila Sacko», hanno concluso i sindacalisti dell’Usb.

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