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Abbattuti due immobili confiscati sulla spiaggia di Isola Capo Rizzuto

Comune di Isola Capo Rizzuto

Due immobili confiscati alla criminalità organizzata, realizzati abusivamente su suolo demaniale, sono stati demoliti questa mattina a Isola Capo Rizzuto (Kr) su disposizione della commissione prefettizia che amministra il Comune, il cui consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel novembre 2017.

I due manufatti sorgevano sulla spiaggia di località Punta Cannone; si trattava di un rustico di una villetta su due piani di 200 metri quadrati e di un altro rustico a tre piani di 300 metri quadrati. costruiti negli anni Novanta su suolo comunale. ma i cui lavori furono presto bloccati. In seguito i due manufatti sono stati confiscati perchè appartenenti al patrimonio di esponenti della cosca Arena e consegnati, nel 2002, al Comune di Isola Capo Rizzuto.

Nell’impossibilità di poter fare alcun uso di quei due manufatti incompleti la commissione prefettizia ha deciso di demolirli, come peraltro previsto per le costruzioni realizzate in spregio alle normative di legge. La demolizione, gestita dal comando della Polizia locale di Isola Capo Rizzuto, è stata effettuata dalla Socea, azienda scelta attraverso una procedura negoziata tra le imprese che hanno aderito al protocollo d’intesa tra Procura della Repubblica di Crotone ed Ance. Il costo della demolizione dei due manufatti, a carico del Comune di Isola Capo Rizzuto, ammonta a circa 70.000 euro.

«Anche se con ritardo è finalmente arrivata la demolizione di una villetta abusiva e di uno scheletro di una villa sulla spiaggia in località Punta Cannone a Le Cannella di Isola Capo Rizzuto nell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto. Non può che essere una bella notizia per Legambiente e per la Calabria». E’ quanto si legge in una nota dell’associazione ambientalista.

«Lo è per il cigno verde che in varie occasione - prosegue la nota - ha puntato il dito e l’attenzione delle istituzioni sui tanti manufatti abusivi che deturpano e distruggono tanti comuni della nostra terra. Ogni abuso edilizio deturpa la bellezza del paesaggio e della costa calabrese, rappresenta una violenza del territorio ed uno schiaffo alla legalità.

Se si pensa, poi, che i manufatti abusivi erano di proprietà di una famiglia vicino alla cosca Arena e quindi confiscati la demolizione rappresenta una vittoria dello Stato contro la 'ndrangheta e l’illegalità. Soddisfatti, ancora una volta, per il lavoro dei commissari prefettizi del comune di Isola Capo Rizzuto che hanno dato seguito alla demolizione delle costruzioni abusive, sappiamo che la zona costiera del crotonese necessita di un monitoraggio continuo perchè diversi sono i manufatti abusivi che vanno a imbruttire una delle zone calabresi più belle dal punto di vista naturalistico.

L’auspicio è che l’esempio dei commissari sia anche di monito e stimolo per i rappresentanti delle istituzioni che vengono eletti democraticamente a rappresentanza dei cittadini amministrati. Sicuramente i Comuni hanno bisogno di risorse economiche e di personale qualificato ed a volte alcuni abusi devono essere sollecitati ed è per questo necessario che i cittadini segnalino, anche tramite la nostra associazione, gli illeciti edilizi affinchè si possa fare sempre meglio e nel minor tempo possibile.

Legambiente Calabria - conclude la nota stampa - continuerà nel suo lavoro di sentinella sul territorio affinchè non si arrivi proprio alle demolizioni, che fra l’altro costano alle casse comunali; bisogna lavorare di prevenzione in modo che il territorio venga difeso sin dall’inizio. Alle istituzioni chiediamo che si continui a lavorare per ripristinare la legalità dove necessita per salvaguardare il bene comune».

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