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'Ndrangheta a Lamezia, 43 condanne per il clan Cerra-Torcasio-Gualtieri

L'inchiesta portò allo scioglimento per mafia del Comune di Lamezia

Quarantatré condanne e nove assoluzioni, tra cui quella per l’ex consigliere comunale di Lamezia Terme Pasquale Ruberto.

Questa la sentenza emessa dal gup Pietro Carè al termine del processo con rito abbreviato scaturito dalla maxi inchiesta Crisalide coordinata dalla Dda di Catanzaro e mirata a decapitare il clan Cerra-Torcasio-Gualtieri.

La pena più alta, 20 anni di carcere, è stata inflitta, così come richiesto dal pm Elio Romano, ad Antonio Miceli ritenuto il reggente della cosca. Gli imputati devono rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina.

Non ha retto al vaglio del gup invece l’ipotesi  di concorso esterno che la Dda aveva contestato all’ex consigliere Ruberto e a Giovanni Paladino, padre di Giuseppe, ex presidente del Consiglio comunale.

Proprio il loro coinvolgimento nell’inchiesta aveva portato la Prefettura di Catanzaro a inviare la commissione d’accesso al Comune lametino la cui relazione finale aveva poi portato allo scioglimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Mascaro.

Il gup ha inoltre riconosciuto il risarcimento del danno alle parti civili che si sono costituite nel processo, al Comune andranno 80mila euro.

Ecco le condanne nel dettaglio: Antonio Miceli, 20 anni Nicola Gualtieri detto "Nicolino", 16 anni e 4 mesi; Giuseppe Grande "U pruppo", 14 anni e 6 mesi (assolto associazione mafiosa); Vincenzo Grande, 10 anni e 1 mese (assolto associazione mafiosa); Teresa Torcasio, 10 anni e 1 mese; Antonio Domenicano, 8 anni e 10 mesi; Mattia Mancuso, 2 anni e 8 mesi (assolto per associazione mafiosa); Luca Salvatore Torchia, 8 mesi e 20 giorni; Ottavio Muscimarro, 6 anni e 8 mesi; Paolo Strangis, 2 anni e 4 mesi; Rosario Muraca, 10 anni e 2 mesi; Domenico De Rito detto "Tutu'", 10 anni e 20 giorni; Alessio Morrison Gagliardi, 12 anni, 10 mesi e 10 giorni; Fortunato Mercuri, 8 anni 6 mesi e 10 giorni; Carloalberto Gigliotti, 8 e 20 giorni; Vincenzo Brizzi, 8 anni e 10 giorni; Michele Grillo, 8 anni 1 mese e 10 giorni; Alessandro Gualtieri, 1 anno, 9 mesi e  10 giorni; Claudio Vescio inteso "caio", 8 anni un mese e 10 giorni; Antonio Perri detto "Totò, 1 anno 9 mesi e 10 giorni; Giuseppe De Fazio,  6 anni; Antonio Mazza, 5 anni un mese e 20 giorni; Pasquale Caligiuri, 10 anni e 10 giorni; Antonio Saladino detto "Birricella", 10 anni 3 mesi e 10 giorni; Antonio Franceschi, 9 anni 6 mesi e 20 giorni; Rosario Franceschi, 8 anni e 10 mesi; Massimo Gualtieri, 9 anni 9 mesi e 10 giorni; Vincenzo Catanzaro, 5 anni 6 mesi e 20 giorni; Antonio Gullo, 8 anni; Guglielmo Mastroianni, 1 anno 9 mesi e 10 giorni; Antonio Paola "satabanca", 8 anni e 5 mesi; Antonello Amato, 8 anni 2 mesi e 20 giorni; Salvatore Francesco Mazzotta, 6 anni e 10 mesi; Saverio Torcasio, cl. 75, 5 anni e 6 mesi; Maurizio Caruso, 5 anni e 6 mesi; Saverio Torcasio, detto “Geometra” cl. '86, 8 anni 4 mesi e 10 giorni; Francesco Gigliotti, 6 anni 3 mesi; Davide Belville, 6 anni 3 mesi e 10 giorni; Antonio Stella, 8 anni e 4 mesi; Marco Cosimo Passalacqua, 8 anni e 1 mese; Luigi Vincenzini, 8 anni 1 mese e 10 giorni; Salvatore Fiorino, 5 anni 5 mesi e 20 giorni; Luca Torcasio, detto “u cultellaro”, 5 anni e 6 mesi

Le assoluzioni: Pasqualino Ruberto, (difeso dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Mario Murone) assolto perché “il fatto non sussiste”; Giovanni Vincenzo Paladino, (difeso dall'avvocato Lucio Canzoniere) assolto perché “il fatto non sussiste”; Davide Cosentino (difeso dall’avvocato Salvatore Cerra); Daniele Grande (difeso dagli avvocati  Salvatore Cerra e Tiziana D’Agosto); Pino Esposito (difeso dall'avvocato Costanza Anania); Smeraldo Davoli (difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Stefano Franzì); Emmanuel Fiorino (difeso dall'avvocato Antonio Larussa); Daniele Amato (difeso dall'avvocato Teresa Bilotta); Concetto Pasquale Franceschi (difeso dall'avvocato Teresa Bilotta).

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