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Arrestato per armi a 88 anni a Nicotera, ora è accusato di tentato omicidio: è il cognato del boss Mancuso

Arrestato nel settembre scorso con il fratello per detenzione di armi è ora indagato anche per tentato omicidio. Protagonista è Giuseppe Cicerone, pensionato ottantottenne di Nicotera, cognato del boss Antonio Mancuso, chiamato a difendersi dalla nuova contestazione mossa dal pm Corrado Caputo, che ha emesso a suo carico un avviso di conclusione delle indagini preliminari.

A legare i due episodi è una pistola all’epoca sequestrata all’anziano, che è adesso accusato di avere attentato alla vita di un giovane in vacanza nel Vibonese appena pochi giorni prima del suo arresto (e del fratello 75enne) fatto dai carabinieri.

I militari, in quella circostanza, il 2 settembre dello scorso anno, trovarono all’interno della sua abitazione l’arma col colpo in canna e un caricatore con altri 5 proiettili, 13 colpi di pistola cal. 380 auto, due coltelli a serramanico, un coltello artigianale con lama seghettata e un fucile per pesca subacquea munito di arpione, tutto detenuto illegalmente.

Tutte le armi furono passate al dettaglio dal Ris di Messina che riuscì a stabilire come la pistola fosse stata utilizzata il 17 agosto precedente contro un giovane in vacanza in un b&b a
Nicotera e col quale l’indagato pare avesse avuto un diverbio poi degenerato con l’esplosione di un colpo che fortunatamente non colpì la vittima.

Il proiettile venne repertato dopo la denuncia della parte offesa e quando fu possibile confrontarlo con la pistola sequestrata, appena pochi giorni dopo, si capì che era partito da quell'arma. Da qui la nuova contestazione di reato nei confronti dell’anziano.

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