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Delitto Pagliuso, processo nel vivo a Lamezia: l'organismo congressuale forense tra le parti civili

L'auto in cui è stato uccio l'avvocato Pagliuso

Tra le 14 persone chiamate a testimoniare dalla difesa di Marco Gallo c'è anche sua moglie Federica Guerrise. Il nome dell'infermiera 31enne (coindagata con il coniuge per l'omicidio del fruttivendolo Francesco Berlingieri) è stato inserito nella lista testi depositata dall'avvocato Francesco Siclari per la prima udienza del processo davanti alla Corte d'Assise per l'omicidio dell'avvocato Francesco Pagliuso, ucciso a colpi di pistola la sera del 9 agosto 2016.

La difesa dell'imputato chiamerà a testimoniare anche un socio di Gallo, i proprietari degli esercizi commerciali vicini al luogo del delitto e un consulente tecnico che ha effettuato una perizia sullo stato dei luoghi. Su questo punto la pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Dda Elio Romano, ha chiesto e ottenuto di potersi avvalere a sua volta di tre consulenti, un ingegnere catanzarese e due docenti di Torino. Sempre durante l'udienza di ieri si sono costituite le partivi civili. Unica novità è rappresentata dall'Organismo congressuale forense rappresentato dall'avvocato Gianfranco Barbieri.

Gli Scalise, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, avrebbero deciso di colpire Pagliuso, avvocato difensore di Domenico Mezzatesta. La cosca si sarebbe rivolta a Gallo insospettabile perito industriale con la passione per le armi. Sarebbe lui il podista ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza passare più volte davanti casa dell'avvocato. Gallo, infatti, avrebbe studiato le abitudini della vittima, ne avrebbe monitorato gli spostamenti e le abitudini e soprattutto avrebbe effettuato «vari sopralluoghi» e creato un'apertura per entrare nel giardino dell'abitazione dell'avvocato tagliando una parte della rete di recinzione. Fino alla sera del 9 agosto quando avrebbe atteso il rientro a casa della vittima e, ricostruisce l'accusa, «una volta avvicinatosi allo sportello con finestrino aperto lato guida della Volkswagen Touareg» di Pagliuso, avrebbe esploso «numerosi colpi di arma da fuoco, dei quali tre attingevano» l'avvocato alla testa. Per la Dda una «tipica esecuzione mafiosa».

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